“Pellegrini di Speranza: la festa dei preadolescenti a Molfetta per il Giubileo 2025”
di Redazione – 10 aprile 2025

MOLFETTA – Una giornata di sole, voci di ragazzi che riempiono l’aria e il profumo di mare che si mescola alla gioia: sabato scorso, Molfetta ha ospitato la festa dei preadolescenti per il Giubileo 2025, un evento che ha riunito giovani di tutta la diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi sotto il motto “Pellegrini di Speranza”. Tra loro, un gruppo speciale: i ragazzi dell’Oratorio Redentore Salesiani di Bari, accompagnati da don Luca De Muro, arrivati dal quartiere Libertà per vivere un momento di fede, festa e condivisione.
Un pellegrinaggio tra le pietre di Molfetta
La giornata è iniziata con un piccolo pellegrinaggio simbolico verso la Cattedrale di Santa Maria Assunta, una delle chiese giubilari della Puglia. I preadolescenti del Redentore, accompagnati dai loro animatori, si sono uniti agli altri ragazzi della diocesi, camminando tra le vie di Molfetta con magliette colorate e braccialetti del Giubileo. “È stato un modo per portare il nostro spirito salesiano fuori dal quartiere”, racconta don Luca De Muro, direttore dell’oratorio. “Non serviva andare a Roma: la Porta Santa è ovunque ci mettiamo in cammino insieme”.
Il passaggio sotto l’arco della Cattedrale è stato un momento di silenzio e riflessione. Don Giancarlo D’Ercole ha accolto i ragazzi con parole semplici: “Siete voi i pellegrini di speranza. Non smettete di sognare un mondo migliore”. Per i giovani del Libertà, abituati al rumore delle sirene e alla densità del loro quartiere, quel silenzio ha avuto un sapore speciale.
Una festa che unisce
Dopo la preghiera, il clima si è fatto festoso. Campi sportivi e piazze si sono animati di giochi, canti e attività. I ragazzi del Redentore si sono buttati nei momenti di svago. “Ci siamo sentiti parte di qualcosa di grande”, dice un animatore. “Non era solo divertimento, ma un modo per stare insieme e crescere”. La giornata ha offerto spazi di condivisione, con i preadolescenti che, tra risate e chiacchiere, hanno intrecciato nuove amicizie e rafforzato il senso di appartenenza.
La preghiera che scalda il cuore
Al tramonto, un momento di preghiera ha chiuso la giornata. Riuniti in cerchio, con il mare di Molfetta sullo sfondo, i ragazzi hanno vissuto un silenzio rotto solo dal vento. “Abbiamo pregato per essere più vicini, per non lasciare nessuno solo”, racconta una ragazza del Redentore. Don Luca ha aggiunto: “Il Giubileo è questo: tendere una mano, ascoltare. È quello che proviamo a fare ogni giorno al Libertà”.
Un seme che torna a casa
La festa non si è tenuta al Redentore, ma i ragazzi di Bari hanno portato con sé lo spirito dell’oratorio: quel mix di allegria, fede e impegno che li contraddistingue. Tornati nel quartiere, hanno raccontato ai compagni di aver trovato nuovi amici e un desiderio più grande: essere “pellegrini di speranza” anche tra i vicoli del Libertà. A Molfetta, sabato scorso, quel desiderio è diventato un seme piantato nei loro cuori, pronto a crescere passo dopo passo.